PRESIDENZIALISMO: A COLPO D'OCCHIO UN 50% DI RESPONSABILITA' POPOLARE. CI PIACE?

Pubblicato da Manuela Donghi su 3 Giugno 2013, 10:40am

18 mesi per le Riforme e aria di presidenzialismo. E’ questo il futuro per il nostro Paese? Per una volta, almeno, nessuno parla di crisi, di processi, di vendette, di attacchi. Nessuno o quasi. Ma a me, oggi, importa concentrarmi su questo modello a cui non siamo abituati, il cosiddetto modello francese. Dopo l’approvazione della mozione di maggioranza sulle riforme costituzionali, il presidente del Consiglio Enrico Letta si è detto disponibile a eventuali modifiche.

Ma cos’è il presidenzialismo? Cosa cambierebbe? Molto, sulla carta.

Partiamo dalle basi? Sì, così è molto più chiaro. Sempre di repubblica si tratta, ma si parla di democrazia rappresentativa. Il Capo dello Stato sarebbe eletto direttamente. Dai cittadini. E cambia la suddivisione dei poteri. Quello legislativo sarebbe nelle mani del Parlamento: un potere totale e totalizzante in cui nessuno può entrare, nemmeno il Presidente, che non potrebbe per alcun motivo modificare le leggi, se non affidandosi a deputati a lui vicini che agirebbero, nel caso, secondo i suoi desideri. Il Presidente sarebbe in questa nuova ottica sia Capo dello Stato, sia Capo del Governo e nelle sue mani si concentrerebbe il potere esecutivo. E la potestà legislativa non potrebbe essere delegata in alcun modo al governo nemmeno in casi urgenti. Concetto cardine di tutto questo è la separazione dei poteri, come volle Charles-Louis de Secondat, barone de La Brède et de Montesquieu, meglio noto unicamente come Montesquieu. Ciascuno fa da se’? Sì, in un certo senso sì.

Ma come hanno reagito i politici? Non troppo bene.

La sola ipotesi ha fatto esplodere dibattiti tra le forze: il Pd si è diviso tra i favorevoli come Walter Veltroni, Matteo Renzi, Romano Prodi o il segretario Gugliemo Epifani, e i contrari tra cui Rosy Bindi, Pier Luigi Bersani, Matteo Orfini. Contrario anche il segretario della Lega Nord e presidente della regione Lombardia Roberto Maroni: “Il capo dello Stato lo abbiamo appena eletto, sarebbe una riforma assolutamente inutile adesso, a cui fa eco il segretario di Sel Nichi Vendola, che, sarcastico parla di sbandamento culturale: “parliamo di presidenzialismo in un Paese che non è riuscito nemmeno a fare la legge sul conflitto di interessi”. Secondo il vice premier Angelino Alfano, invece, “sarebbe una grande prova di democrazia come succede in altri paesi, come Francia e Stati Uniti, dove i cittadini scelgono direttamente il Capo dello Stato". E anche un modo, conclude, per "aumentare l' affetto degli elettori nei confronti delle istituzioni".

E noi cosa ne pensiamo? Ci piacerebbe eleggere il Presidente? Il risultato sarebbe sicuramente una “democrazia più democratica”, ma accipicchia, che compito gravoso! Noi scegliamo e il Presidente decide. Una responsabilità non indifferente, che, se da una parte è giusta, perché del resto “il Capo” è noi che deve governare, dall’altra ci fa diventare responsabili a tutti gli effetti. Ma almeno un 50% di responsabilità popolare forse è quello che ci vuole.