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La politica vista dalla gente (e da Manuela Donghi)


CARA DARIA BIGNARDI...

Pubblicato da Manuela Donghi su 29 Maggio 2016, 07:34am

Cara Daria Bignardi,

posso offrirle un caffè, questa mattina? Non so come lo prende, ma oggi, domenica, possiamo anche strafare: il caffè è appena fatto, caldo, e ho aggiunto panna montata fresca. Caffeina e dolcezza: mi piacciono i mix di contrasto.

CARA DARIA BIGNARDI...

Insomma, è più forte di me, sono giorni che penso a lei. E alla sua proposta di abolire scollature e tacchi, orecchini vistosi e il colore nero. Devo ammettere che nel momento stesso in cui ho letto la notizia, non ci ho fatto gran caso, mi è sembrata una cosa come un’altra e sicuramente lo è. O comunque forse non meriterebbe poi così tanta attenzione.

Se non fosse però che, leggendola bene, ci si legge chiaro e puro maschilismo.

A volte siamo noi donne a darci le mazzate, l’ho sempre detto io. Facciamo finta di essere solidali l’una con l’altra, ma in fondo in fondo ci guardiamo tutte in cagnesco e molto spesso ci facciamo lo sgambetto. Ecco, questa proposta, cara Daria Bignardi, io la definisco un bello sgambetto.

Ancora una volta si valuta il merito di una donna dal vestito che indossa.

Perchè lei, cara Daria Bignardi, con la sua proposta di vietare alle conduttrici di Raitre scollature e tacchi, ha fatto questo. Sì, perché la sobrietà, se ci pensiamo bene bene (a proposito di mix di contrasto), non esclude una bella scarpa o una scollatura un po’ più profonda. Forse, se proprio proprio si volesse ricondurre il discorso all’abbigliamento, occorrerebbe parlare di buon gusto, di classe. Ma vede, io questo lo do per scontato. Do per scontato che una conduttrice (ancor di più una giornalista) in onda su un’emittente televisiva non debba confondersi con una cubista o con una modella di Victoria’s Secret.

Mi hanno sempre insegnato che è molto meglio IMMAGINARE che VEDERE, che è molto meglio il VEDO-NON VEDO dell’OSTENTAZIONE PURA. E io sono d’accordo. Pienamente d’accordo. Molto meglio un dolcevita che non solo copre il decolte’, ma anche tutto il collo, magari con una pettinatura sofisticata, piuttosto che un paio di tette lì, belle in vista.

Io sono una fan del MISTERO, non del “Ti faccio vedere subito quello che ho”. Credo che le cose vadano scoperte piano piano. Ma, cara Daria Bignardi, sono anche un’amante della moda, dell’estetica, e so per prima distinguere tra quando si sconfina nel cattivo gusto da quando semplicemente si osa un po’.

CARA DARIA BIGNARDI...

Un esempio pratico: io non mi sposto mai senza un paio di scarpe con il tacco alto. Per me rappresentano una sicurezza, mi danno forza, mi fanno sentire a mio agio. Non andrei mai in tv con un paio di ballerine. E non perché non siano altrettanto belle o femminili, ma semplicemente perché non mi rappresentano. E credo che dote primaria di una conduttrice tv (come di un conduttore uomo) sia distinguersi dalle altre o dagli altri, avere quel qualcosa in più. E da dove si comincia a fare questo se non dalla personalità? E la personalità cos’è?

Cara Daria Bignardi, non crede che tutta questa storia sia un clamoroso autogol nei confronti di noi donne?

Non crede soprattutto che, in questo modo, anche lei sta dicendo che se una bella donna indossa un paio di tacchi vuol dire che non è brava come una che invece indossa delle semplici snickers?

Non sta dicendo, o lasciando intendere (e credere) che una bella donna è (scusatemi la franchezza) deficiente?

Visto e considerato che siamo tutte persone adulte, un buon Capo (di qualsiasi azienda, non solo televisiva) dovrebbe assolutamente riservarsi di richiamare all’ordine i dipendenti e affini, qualora notasse qualcosa di strano o di poco consono, limitandosi quindi a prendere provvedimenti in caso di esagerazione.

Vietare un tacco 12 (che poi, ha presente quanto è un tacco 12? E’ più a dirsi che a vedersi, lei ne ha messi tanti, se non ricordo male) o una camicetta non necessariamente abbottonata fino al mento, o un tubino nero (che è la rappresentazione sartoriale della finezza e della classe), non è un tantino discriminante? E' come premettere che, onde evitare luoghi comuni e problemi, le sue conduttrici devono provvedere immediatamente a modificare il loro modo di essere. Mi vuole dire che in fondo non è per questo che ha fatto la proposta? Perché la nostra mentalità è indietro anni luce rispetto a quello che vogliamo far credere?

CARA DARIA BIGNARDI...
CARA DARIA BIGNARDI...
CARA DARIA BIGNARDI...

Sa, io non avevo molti dubbi, ma ora ne ho ancora meno, soprattutto perchè a sollevare il problema è stata una donna. Peraltro una donna di tv.

Che non mi pare, in passato, abbia lesinato sul nero, o su tubini, o su tacchi.

A proposito, che scarpa scelgo oggi?

CARA DARIA BIGNARDI...
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K
Inserendo il Link della fonte (http://www.corriere.it/spettacoli/16_maggio_27/rai3-daria-bignardi-codice-look-vietati-abiti-sexy-tacchi-alti-baa8a52a-23f8-11e6-b229-67fb25338505.shtml?refresh_ce-cp)...vorrei spendere due parole. L'imposizione, anche se Daria sostiene l'accordo in toto in merito a questa decisione, è sempre un male. Dal mio personalissimo punto di vista, avrei una gran voglia di jeans e All star tutti i giorni. La mia azienda mi obbliga a tacco/tubo. Se non lo metti -e non ti trucchi come vogliono loro aggiungerei- le frasi sono "svegliata male stamane?", "il cliente lo portavi a casa con il rossetto ritoccato".........in sintesi vorrei solo dire che la libertà di abbigliamento dovrebbe essere la regola fondamentale. Un jeans diventa formale con una giacca, un trucco leggero è di gusto non sciatto, la scarpa bassa -giusta- è intelligente se sei già 1.85 cm e non far sentire il Cliente un nano da giardino. Conclusione...in Italia l'abito fa ancora il monaco ed è triste perchè l'eleganza è degli occhi di chi guarda e se il tuo capo va ha dei target da "marciapiede" beh....direi che preferisco il pensiero della Daria!
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M
Carissima Klaire, sono d'accordissimo con te. Trovo appunto che l'imposizione sia sempre un limite. L'imposizione, sul lavoro, dovrebbe nascere in seguito ad atteggiamenti sbagliati o poco "adatti". Non a prescindere. Ossia: se troppo sciatti, giusto un richiamo. Allo stesso modo, sarebbe giusto un richiamo qualora si esagerasse con il look. Come la lingua italiana prevede diversi codici linguistici a seconda delle situazioni, così anche l'abbigliamento. La scollatura (tanto per riprendere il caso esposto) ha una diversa valenza su una donna che porta la quinta di reggiseno e su una donna che porta invece la prima. Buon gusto è anche capire che si dovrebbe considerare l' "insieme" delle cose. Non invece seguire e abbracciare una mentalità che ci porta a pensare che se una donna indossa tacchi vertiginosi sia necessariamente meno competente o meno credibile di chi preferisce le All Star. Questo per dire che mi irritano i luoghi comuni, sempre e comunque. Ma in modo diverso è quello che hai detto anche tu. Grazie per aver condiviso il tuo pensiero. A presto!
A
Sei la migliore.
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