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La politica vista dalla gente (e da Manuela Donghi)


ALLARGARE IL VOTO AI 16ENNI: MA LORO SONO INTERESSATI? - con video tv allegato -

Pubblicato da Manuela Donghi su 30 Maggio 2013, 16:24pm

ALLARGARE IL VOTO AI 16ENNI: MA LORO SONO INTERESSATI? - con video tv allegato -

Dare il voto ai 16enni? Potrebbe anche essere una buona idea (anche se non necessaria, a mio modesto parere), ma se proprio proprio “vogliamo” occuparci degli ancora-non-maggiorenni, perché non concentrarci sul disagio che in questo momento più che mai stanno cercando di farci percepire? Sarà un caso o no, ma come spesso accade, quando succede qualcosa di brutto, inizia quasi in modo inspiegabile una catena a spirale, per cui per qualche giorno la cronaca è piena zeppa di fatti simili e tra loro collegati. Cade un aereo? Ecco che ne cascano altri, viene picchiata una donna? Ecco che altre, come lei, subiscono violenza. Un adolescente si toglie la vita? Il giorno dopo un altro dramma. Scusate la brutalità, forse, degli esempi, ma così è.

In un momento in cui siamo oberati dalle richieste e dalle priorità a livello politico-istituzionale, in cui l’emergenza lavoro e giovani, l’urgenza di una soluzione alla disoccupazione che sfocia in senso di inadeguatezza e sfiducia, raggiungono l’apice, come è giusto che sia, non è ammissibile che si proponga altro. Soprattutto da chi tuona e tempesta per la qualsiasi, esigendo concretezza e svolta.

I pentastellati hanno chiesto un referendum popolare di indirizzo "nel quale i cittadini siano chiamati ad esprimersi sull’opportunità di modificare, ed in quale modo, la forma di Governo e di Stato". Fin qui nulla di strano, anzi, è tutto lecito. Ma insieme a questo compare anche la richiesta del "diritto di voto ai cittadini che abbiano compiuto, alla data dello svolgimento del referendum, 16 anni di età". Al di là del forzato (ma in un certo senso doveroso) collegamento con i fatti di cronaca sopracitati, siamo sicuri che i giovani di 16 anni siano consapevoli di quale sia la forma attuale del Governo e dello Stato? E soprattutto che siano consapevoli della direzione più giusta da prendere? Qualcuno avanza l’ipotesi che la proposta dei pentastellati sia motivata dalla volontà di dare una sferzata all’elettorato un po’ “decaduto” (checché ne dica Grillo). La rete e i giovani vanno a braccetto e seguono una strada parallela, a differenza di elettori magari più vetusti che difficilmente seguono la politica attraverso la rete e si affidano invece ai salotti televisivi, che comunque pare siano stati rivalutati dal leader dei grillini. Guarda caso.

Ma facciamo così: voi cosa ne pensate? Ammesso che abbiate voglia di pensare ad un referendum come questo, vi sembra una buona idea? Forse si potrebbero ipotizzare dei corsi di politica nelle scuole, sempre che i ragazzi vogliano interessarsene. In caso negativo, allora forse è meglio non allargare il voto. Non sarebbe preso sul serio e poco cambierebbe sull’assetto generale delle cose. Prima di parlare di referendum e di allargare il voto, proviamo a chiedere ai 16enni se a loro interessa. Ma per davvero, però. Se così non è, almeno non si perde tempo.

(nel link di seguito il servizio sulle ultime di politica andato in onda nel tg di Class Tv oggi)

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