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La politica vista dalla gente (e da Manuela Donghi)


NEI PROGRAMMI ELETTORALI ESISTE IL PUNTO "GIUSTIZIA"?

Pubblicato da Manuela Donghi su 5 Marzo 2013, 09:16am

NEI PROGRAMMI ELETTORALI ESISTE IL PUNTO "GIUSTIZIA"?

E la giustizia dove la mettiamo? Non sempre le immagini della cronaca fanno commuovere, ma queste sì. Quali? Quelle della Thyssen e della sentenza che ha ridotto la pena agli imputati, i vertici dell’azienda, responsabili (!) della morte dei 7 operai. Non ci fu dolo, secondo i giudici, ma omicidio colposo con colpa cosciente. Cancellato il reato di omicidio volontario. Morale della favola: poveretti loro (i colpevoli, ovviamente).

Davvero è così facile cambiare una pena delicata come questa? Non ci eravamo ancora convinti che fosse così semplice morire sul lavoro, che, in tempo zero, già cercano di farci digerire quest’altra novità. Eppure perché, stando alle testimonianze, il sentore della tragedia che poi guarda caso è avvenuta, era già lampante? Dice la mamma di una delle vittime: “Era da tempo che mio figlio mi raccontava che in azienda non funzionava nulla e che la sicurezza lasciava a desiderare”. Non basta questo? No, evidentemente, no. Forse dobbiamo aggiungere che i ragazzi, che sono morti, (morti! morti!) non erano tenuti, anzi, non potevano! spegnere fuochi, perché non erano pompieri né avevano seguito corsi adeguati, né probabilmente lo volevano! E poco importa sapere che, forse a causa della crisi, il reparto dei Vigili del Fuoco era stato fatto fuori, tanto, cosa vuoi che succeda? E tanto, in caso, ci sono gli operai, e tanto, in caso, poi si vedrà. Potenti contro popolo, da che mondo è mondo è sempre stato così, e le nostre voci continuano ad essere così poco risonanti. Dobbiamo veramente pensare che il potere conti più della stessa Vita e a una mamma, a una fidanzata o moglie, a una sorella, a un papà, si può chiedere questo? Chi muore tace e chi vive si da’ pace? Magari con un bel gruzzoletto in tasca? Certo, i soldi sono arrivati, tanti soldi…. il risarcimento! Forse oggi, nella società del denaro e del business, questa dovrebbe essere una sorta di consolazione o quantomeno un’attenuante. Così devono aver pensato i giudici, e non me ne vogliano. Non è mio mestiere analizzare una sentenza, ma credo, da persona semplice, che QUESTE immagini non possano farmi (e farci) nemmeno lontanamente pensare che un tal epilogo sia giustificabile da nulla. E’ stata una fatalità? No. E’ stato un incidente? No. E’ stato un errore umano? Sì, ma non di chi è morto. E allora mi chiedo. Ammesso che si arrivi a un dunque sul fronte di una riforma della giustizia, poco importa, perché se anche in casi drammatici continuerà ad esistere una via di fuga, una scappatoia, un cavillo a cui aggrapparsi, beh. Non serve nemmeno farla. Vero che in questo momento le priorità politiche sono altre, in primis capire chi ci governerà, ma c’è qualcuno che sta pensando seriamente di aiutarci a sperare che la Thyssen sia solo un brutto sogno? O che possa restare solo un brutto ricordo?

Nel mio piccolo, il post di oggi vuole essere semplicemente un gesto di tante cose messe insieme rivolto a tutti coloro che SEMPRE piangeranno la morte di Giuseppe, Angelo, Roberto, Rosario, Rocco, Bruno, Antonio.

(Nel link di seguito le immagini con le reazioni dei parenti delle vittime)

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