Mi sembrava di aver capito che l’Esecutivo attuale fosse definito il Governo di larghe intese. Ma siamo sicuri non sia invece il Governo dello slittamento? Ci stiamo chiedendo ancora se ci fossero alternative a tutto questo. Vero è che alternative nella Vita ce ne sono sempre, e ancor di più nella profanità della politica, e mi piacerebbe trovarne sempre di utili e decisive, ma forse non nella situazione in cui siamo e nello stallo determinato da un voto, quello di febbraio, che spiragli non ne aveva lasciati proprio, o comunque non molti. Inutile ricordare come a febbraio alle urne gli italiani abbiano votato, divisi, centrosinistra, centrodestra e Movimento 5 Stelle. A questo punto poco importa che il pd di Bersani fosse in leggero vantaggio, diciamo che il tripolarismo aveva trionfato. Bene. Poi cosa è accaduto? Senza entrare troppo nel merito di vicende poco dignitose per la politica del nostro Paese fatte di litigi, incomprensioni, scaramucce e do ut des inconcludenti, la soluzione che avrebbe potuto costituire una valida alternativa sarebbe stata l’unione tra i tre poli maggiori. Ma, diciamoci la verità, questa è e resta una visione del tutto irreale e irrealistica dei rapporti istituzionali. E’ una visione di un mondo un po’ ideale che sappiamo bene non potrà mai essere trasferita nella quotidianità della cosa pubblica.
Ora. E’ già un successo che il Governo di larghe intese sia ancora in piedi, perché forse quasi nessuno avrebbe pensato e creduto che ad esempio con una personalità come Silvio Berlusconi le deleghe avrebbero potuto trasferirsi nelle mani di un altro leader che in questo caso è il pidi-ino Enrico Letta, nostro Premier. Le prime decisioni sono state delineate, si sta parlando dell’Imu, dell’Iva, con uno slittamento. E qui sta il concetto chiave: ma si slitta tutto? L’Imu a settembre, l’Iva a gennaio…… mi chiedo dunque cosa cambi. Cioè, prima o poi dovremo comunque pagare noi? Sì, mi pare di capire questo. E allora si possono chiamare decisioni, queste? O piuttosto palliativi in attesa di una sentenza che potrebbe rivelarsi ancora una volta quasi fatale per le nostre tasche? Non so.Resto una persona molto fiduciosa e attendo sempre un tempo indefinito prima di dare giudizi irrevocabili, ma questa è certamente la prima impressione. Il premier Letta ora auspica che il ddl sul finanziamento dei partiti sia approvato all'unanimità dalle Camere. Sì, perché altrimenti, ripeto, più che il Governo di larghe intese sarebbe il Governo dello slittamento.