VIVIAMO E LASCIAMO VIVERE (CON UN SORRISO)!

Pubblicato da Manuela Donghi su 20 Marzo 2016, 09:07am

Oggi è una giornata di sole.

A dir la verità è un weekend decisamente mite, che perfettamente sta accompagnando la primavera 2016.

Prima pensavo alla settimana appena lasciata alle spalle e mi sono resa conto che, politicamente parlando, due sono state le notizie che vuoi o non vuoi abbiamo affrontato maggiormente. Argomento donne gettonatissimo, dopo la decisione della leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni di candidarsi a sindaco di Roma nonostante la gravidanza.

Non ho nemmeno ben capito perché il tema è diventato popular, ma di fatto così è andata. Improvvisamente, da ogni parte, si sono mobilitati Tizio, Caio e Sempronio in difesa della salute di Giorgia: “Attenta alla tua gravidanza, fare il sindaco è un lavoro difficile, pensa a fare la mamma”, etc etc etc. Ma che carini tutti quanti. Mai vista così tanta solidarietà. Ma per favore!

Non nascondo che un piccolo pensiero rispetto alla difficoltà di condurre una campagna elettorale durante una gravidanza sia passato anche nella mia testa. Insomma, una passeggiata non deve certo essere, senza pensare alle situazioni che nei 9 mesi possono essere più complicate. Mi sono chiesta anch’io per un istante se quella della Meloni fosse una scelta assennata. Poi però mi sono detta che dopotutto pure lei, da donna, ci avrà ragionato. Non credete? Avrà fatto i conti con se stessa, ne avrà parlato con il compagno, con i genitori, con amici, magari anche con il suo ginecologo. Insomma: non sarà mica una scriteriata? E poi, comunque, chi se ne frega, saranno affar miei/nostri? No. Forse, certo, sono affari di Bertolaso, visto che si è trovato un competitor in più. Probabilmente anche temibile.

Fatto sta che con tutte le magagne che abbiamo ogni giorno, non abbiamo fatto altro che stare dietro ai consigli che da ogni dove sono caduti sulla testa della povera Giorgia (e sulle nostre).

E a proposito di figli, ieri era la Festa del Papà.

Giusto un antefatto storico. Questa Festa Esiste anche in altri paesi del mondo, ma non in tutti si festeggia lo stesso giorno. Il culto religioso di San Giuseppe è molto antico e nacque in Oriente nell’Alto Medioevo, per poi diffondersi in Occidente già nel Trecento. Intorno a quel periodo, alcuni ordini religiosi cominciarono a osservare la sua festa il 19 marzo, secondo la tradizione il giorno della sua morte. La festività di San Giuseppe fu inserita nel calendario romano da papa Sisto IV intorno al 1479, e nell’Ottocento il santo divenne patrono di diversi paesi con una importante tradizione cattolica, come il Messico, il Canada e il Belgio.

Non tutti ne hanno parlato, ma anche su questo punto: APRITI CIELO!

A volte sembra quasi che a 'sto mondo si debba trovare per forza qualcosa per polemizzare. Per la prima volta da quando ho la capacità di pensare da sola (da quando cioè sono adulta), ho sentito mettere in discussione pure la Festa del Papà. Ma cosa dobbiamo mettere in discussione? Ho sentito bene? E non è tanto perché per forza ci debba essere questa “celebrazione” (che poi non è il termine adatto, ma ci siamo capiti), ma quanto perché, porca miseria, perché fino a ieri non ci sono stati problemi e oggi ne sorgono? Intendo dire: non vuoi dire “Buona Festa del Papà?”: NON DIRLO. Perché scatenare tormentoni infiniti sui social o su internet o sa-il-cavolo-dove?

Un po’ come San Valentino. Io non l’ho mai festeggiato, ma non per questo faccio una campagna VERSUS. Roba da matti.

Il succo di questo post domenicale è insomma questo, se ancora non si fosse capito. Chi se ne frega. Le diversità passano prima dalle tradizioni. Smettiamo di essere polemici. Basta con questo genere di battaglie che chissà poi a cosa servono. In poche parole: VIVIAMO E LASCIAMO VIVERE!

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