SIAMO I FIGLI DELLA SERVA

Pubblicato da Manuela Donghi su 28 Novembre 2012, 15:42pm

La Sanità è in codice rosso. E le ragioni non sono solo di bilancio.

Mettiamo a confronto qualche costo: una siringa sterile varia da 2 a 65 centesimi; una protesi d’anca da 284 a 2575 euro, i pasti giornalieri di un paziente da 9,40 a 50 euro, quelli di un dipendente da 4,62 fino al quadruplo. Sono dati che oggi minuziosamente mette in evidenza il quotidiano romano IL TEMPO. Il punto interrogativo più marcato riguarda la gestione e il controllo delle risorse, che, permettetemi, in un ambito come quello sanitario, dovrebbero essere ben saldi. Come è possibile garantire quindi il sistema sanitario stesso se non “sappiamo” controllarlo?

Secondo un rapporto del Ministero della Salute, emerge che un blocco di Regioni (Lazio, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna) accusa un deficit di 1,9 miliardi, mentre altre, come Lombardia, Veneto e Toscana, evidenziano un utile di 134 milioni. Regioni virtuose, altre meno, fin qui non abbiamo scoperto nulla di nuovo. Ciascuno amministra bene o male le proprie risorse a vantaggio o danno dei propri cittadini, e ricordiamoci bene, a vantaggio o danno delle tasche di tutti, perché, con il sistema attuale, là dove non arrivano le Regioni (con il loro tesoretto), deve per forza arrivarci lo Stato. In parole povere, faccio un esempio terra terra. Se io metto da parte dei soldi perché sono brava e coscienziosa, poco importa, perché se il mio vicino di casa ha un buco o uno scoperto, beh, io devo dargli parte dei miei soldi. E’ una premessa assurda, ma pensate se succedesse davvero così. Non vi girerebbero?

Ma a parte questo discorso che sfocia nel concetto ancora oggi tanto dibattuto del federalismo fiscale, e io stessa dovrei ancora capire molti punti dello stesso, occorre avere l’idea di come fare per pareggiare questi conti. I maledetti conti che ora, a dicembre ci porteranno ad un tassazione talmente alta che le nostre tredicesime (per chi le ha) evaporeranno prima ancora che arrivino sui nostri conti correnti.

Potrebbe essere un’idea imporre a tutte le Regioni dei costi standard invece che tagliare posti letto nelle Regioni virtuose?

Poveri italiani. C’è la crisi, le previsioni sul futuro non ci aiutano, paghiamo tasse e le paghiamo anche per gli altri? Siamo proprio i figli della serva.

IL MINISTRO RENATO BALDUZZI DIXIT

"Per la sanita' sarebbe opportuno non parlare mai di tagli, anche se la parola è comoda, va bene nei titoli dei giornali e nei notiziari televisivi perchè è breve. Quello che abbiamo cercato di fare è un'operazione di riorganizzazione e di ristrutturazione''.

CHI BUTTIAMO DALLA TORRE?

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Sergio

11/28/2012 17:52

Come al solito a pagare saranno gli stessi che hanno una busta paga regolare,e' giusto che ci sia il federalismo fiscale il quale secondo me dovrebbe essere accompagnato da un radicale cambio di rotta nel responsabilizzare chi deve tenere sotto controllo la spesa sanitaria ( assessori manager e via dicendo).Per me chi non e' un bravo e coscienzioso chiunque esso sia dovrebbe essere escluso e se il caso fatto pagare qualche danno da questi incarichi e pero' altresi fondamentale che sui punti fermi ci sia anche un controllo forte dello stato centrale.

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