Sarà domani il giorno del giudizio? Così non pare. Per chi ha un’avversione per Silvio Berlusconi ma anche per chi ha a cuore le sue sorti, non sarà domani il giorno utile per festeggiare, in un caso o nell’altro. Di certo, però, c’è fibrillazione. Quella riservata al Cavaliere potrebbe essere una sentenza quasi storica, perché dopo 20 anni di vita pubblica l’ex Premier potrebbe essere archiviato dalla politica, anche se, conoscendo il personaggio, possiamo giurare che non sarà cosa facile relegarlo ai margini, anche in caso di condanna.
Politica e politicanti in fermento: il Popolo della libertà promette battaglia, il Partito democratico incalza invece i suoi. Potrebbero mai i democrat stare al Governo con chi è condannato in via definitiva? E per di più mica uno qualsiasi ma lui, l’acerrimo nemico Berlusconi?
Beh, ma quindi cosa potrebbe succedere? Se i democratici facessero gli schizzinosi (passatemi il termine, anche se non è dei più corretti), cosa resterebbe di un già fragile Esecutivo? Un Esecutivo dei rimandi e dei continui rincalzi su provvedimenti urgenti? L’urgenza non è già passata, come dimostrano i fatti? Persino la Presidente della Camera Boldrini oggi ha chiesto una stretta sulla modifica della legge elettorale: “Fate presto” ha tuonato contro i partiti.
Già, fate presto. E allora via mille dichiarazioni. Tutti d’accordo nell’abolizione del Porcellum ma l’unica certezza è che questo Porcellum continua a rimanere. Sembra una barzelletta, la freddura di una legge non-voluta ma mai veramente ripudiata. Nessuno che ci metta mano davvero. Tra un po’ sarà prima lo stesso Calderoli a farlo.
In politica già è difficile trovare un accordo, ma se anche quando c’è comunione d’intenti non si riesce ad arrivare a un dunque, beh, la frittata è fatta.
Lungi da me piangere sul latte versato o ancora non versato del tutto. Mi chiedo solo cosa succederà realmente dopo la sentenza della Cassazione per Silvio Berlusconi. Così è partito questo post. E non so mica se un epilogo ci sarà. Ho l’impressione che super Silvio, anche in caso venisse condannato, saprà rinascere in qualche modo. Forse è per questo che il Premier Letta è sereno. Forse è per questo che addirittura la “rossa” Boldrini è serena. Forse è per questo che dal Partito Democratico non arrivano soluzioni lungimiranti da prendere dopo mercoledì o giovedì, quando il verdetto si paleserà. Perché tanto Silvio non se ne andrà, nessuno può credere che una mente geniale come la sua non abbia già pensato ad un piano B, ma anche C e anche D.
Aspettiamo solo di vedere quale carta estrarrà dal mazzo. Secondo voi?
Un buon capro espiatorio vale quasi quanto una soluzione - Anonimo -