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La politica vista dalla gente (e da Manuela Donghi)


DEL RESTO LO SAPEVAMO CHE FOSSE UN GOVERNO DEL RIPIEGO

Pubblicato da Manuela Donghi su 30 Settembre 2013, 16:13pm

DEL RESTO LO SAPEVAMO CHE FOSSE UN GOVERNO DEL RIPIEGO

A questo punto l’evento meno succoso e meno importante della settimana è quello che fino a qualche giorno fa era invece il più atteso: il voto della Giunta per le elezioni del Senato sulla decadenza di Silvio Berlusconi. Come si ribaltano le cose, come cambiano le prospettive. Un giorno siamo interessati ad una cosa, il giorno dopo ad un’altra. Dopotutto è anche questo il bello della Vita. Fino alla settimana scorsa non si parlava di altro che non fosse la fuoriuscita di Silvio dalla vita politica, e quanto e come il Governo delle larghe intese avrebbe retto. Oggi invece ci siamo quasi scordati della decadenza e siamo concentrati sulla crisi dell’Esecutivo per colpa delle “decisioni” economiche che poco piacciono ad una parte degli alleati, quelli di centrodestra, che coerentemente con la loro campagna elettorale, dicono NO all’aumento delle tasse che vanno direttamente ad impattarsi sul portafoglio dei cittadini. Passi il semplice rinvio dell’IMU, ma il capitolo dedicato all’IVA proprio non è stato digerito da Alfano & Co, che in un weekend piovoso di inizio autunno hanno rassegnato le loro dimissioni (peraltro abbondantemente annunciate) ad un Letta e ad un Napolitano increduli. Ergo la notizia centrale e che ci tiene svegli è questa: l’Iva! Che da domani scatta in eccesso, e sarà ufficialmente la pietra dello scandalo di un Esecutivo (di prova) di larghe intese che, guarda caso, non ha dato molti frutti.

Se analizziamo le vicende ci accorgiamo però di una cosa: cambiando l’ordine degli addendi il risultato… è UGUALE! IDENTICO. La crisi di Governo. Che c’è fin dall’inizio di questa legislatura. O no? Quando mai siamo stati convinti della longevità di uno stesso staff che di convinzione ne aveva ben poca? Che avrebbe voluto come compagno di avventura un Movimento5Stelle piuttosto che un Pdl, che avrebbe voluto un Sel piuttosto che gli storici nemici? Un Governo del ripiego. Quello di due forze opposte che, mosse dall’incertezza dei Palazzi, hanno preferito far finta di non essere come cane e gatto, di non essere come Tom e Jerry. Hanno preferito fingere di essere astuti come il gatto e la volpe. E ci hanno “ingannati”, ma forse nemmeno poi tanto. Perché una cosa che ha accomunato noi cittadini agli alti vertici del Governo è stata questa: la rassegnazione. E adesso cosa succederà? Chi può dirlo. L’ipotesi più gettonata (e scontata) è quella della caduta. Dello scioglimento delle Camere. E poi del voto. O di un Governo di scopo. Che verrà nominato da Giorgio Napolitano dietro promessa imprescindibile di modificare la legge elettorale. E che puntualmente non verrà cambiata. Il copione riparte.

LA FRASE: Quando non riesci ad ottenere quello che vuoi, finisci per amare ciò che puoi.

Di seguito il link con l’intervento di Mariano Bella, Direttore Ufficio Studi Confcommercio sull’aumento dell’Iva. Nel TG GIORNO di CLASS TV delle 16, canale 27 digitale terrestre.

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