Non mi piace trascurare le cose e invece l’ho fatto. Ecco il mio panepolitica abbandonato, buttato lì come se niente fosse, in virtù di qualcosa che ho sempre lasciato ai margini: il pallone da calcio!
Ebbene sì.
Forse lo avevate immaginato, forse è stata una conseguenza logica di questa “virata” professionale che c’è stata nella mia Vita, fatto sta che mesi fa il mio panepolitica è stato messo in soffitta quasi a meditare da solo… ma oggi ho deciso di ri-spolverarlo e di ri-aprirlo. Non tanto per buttare lì un argomento piuttosto che un altro. Anche perché si dice che i periodi di transizione siano fatti proprio per rivalutare in modo razionale ciò che ci accade. E allora, nonostante la mia passione smisurata per la politica (interesse che non ho mai abbandonato, nonostante io abbia letto di più la Gazzetta dello Sport piuttosto che il Corriere della Sera in questi ultimi 3 mesi - ma giuro, non lo faccio più -), mi sto chiedendo se forse non sia il caso ampliare il raggio d’azione del blog, così che, in qualsiasi caso, possa in qualche modo “viaggiare” da solo. Non lo so.
Oggi è il primo di agosto (urca, di già?!) e in estate non si è soliti pensare troppo. Di solito le decisioni si rimandano, sia quelle più banali, sia quelle più importanti (almeno apparentemente).
Mentre scrivo e rileggo mi chiedo perché io stia approfittando di panepolitica per dare libero sfogo ai miei pensieri. Forse perchè mi sono accorta che mi mancava trovare del tempo da dedicare a qualcosa di veramente mio, del mio gioiellino, come l’ho sempre chiamato. Forse perché ho davvero voglia di confrontarmi con un quotidiano grigio e non solo rosa (scherzo, quello comunque lo comprerò sempre, ormai!). Forse perché mi sono resa conto che il tempo passa ma la situazione italiana, come quella europea, non cambia. Forse perché, abituata a leggere di ingaggi milionari di calciatori, mi era “sfuggito” che il tasso di disoccupazione, soprattutto giovanile, è ancora alle stelle e sta raggiungendo livelli impressionanti, nonostante le continue rassicurazioni del Governo. Forse perché ormai abbiamo superato nettamente la zona Cesarini e ci stiamo assicurando una delle più clamorose autoreti mondiali. Se non facciamo subito qualcosa. (Lo so, il “subito” è un concetto superato).
Ma, come si diceva più sopra, ora forse, accanto a tenui bilanci, è tempo di far riposare la mente. ‘Che ne abbiamo bisogno tutti. La settimana prossima il Parlamento chiuderà i battenti e si trasferirà sulle spiagge, sotto gli ombrelloni. Le scartoffie lasceranno il posto alle creme abbronzanti o protettive. Le decisioni, quindi, sono rimandate a settembre, quando probabilmente ricomincerà la solita tiritera. Ma il bello è anche questo.
L’unica cosa certa è che l’unione fa la forza.