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La politica vista dalla gente (e da Manuela Donghi)


E BRAVO GIANNI! (RENZI "DIXIT"...)

Pubblicato da Manuela Donghi su 21 Gennaio 2014, 21:38pm

E BRAVO GIANNI! (RENZI "DIXIT"...)

Oggi ho scherzato un po’ sul post-dimissioni di Gianni Cuperlo da Presidente del Partito Democratico. Di getto, attraverso i social network mi sono chiesta quali siano state le prime mosse di Matteo Renzi, che in questo periodo più che il segretario di un partito sembrerebbe il Premier (a proposito, Letta che fine ha fatto?). Ma non divaghiamo più di quanto non si faccia già in politica. Fin qui la cronaca renziana ci ha riportato le seguenti cose: le primarie (le seconde) stravinte, il jobs act, e l’Italicum (non è un nome un po’ infelice?). Ma siamo certi che siano questi i primi veri passi del sindaco fiorentino? Naaaaa, quello che ha fatto veramente è stato portare Cuperlo (da lui nominato alla presidenza dei democratici solo 1 mese fa) alle dimissioni. Il suo ex-rivale alla guida del partito si è detto deluso dalla linea del giovane Matteo, come se già non si fosse capita molto tempo fa. Ma tant’è, detto-fatto: Cuperlo se ne è andato. Per ora è il primo. Ma sarà l'ultimo? Non voglio essere maligna, e certo non ho la palla di cristallo, ma insomma. Pare quasi tutto fatto a tavolino. Renzi non molla e non mollerà facilmente, porterà avanti le riforme più urgenti, intensificherà l’amicizia con la destra e Berlusconi e cercherà quanto più possibile di arrivare a compromessi che possano tornare a suo favore. Certo, così facendo rischia però di "distruggere" il Partito Democratico che (come tanti altri) non se la passa benissimo, perlomeno non al suo interno. Una partita, quella del Pd, appena cominciata. E non solo del Pd. Sì, perché a questo punto si potrebbe cominciare a scommettere su una scissione. Pare che oggi (rumors inside), quello delle dimissioni di Cuperlo non sia stato l’unico argomento trattato nella riunione della minoranza alla Camera. La parola “divisione” comincerebbe a circolare infatti negli ambienti democratici, o perlomeno comincerebbero a farsi sempre più “numerose” le ipotesi di voti contro la proposta di Renzi (l'Italicum). Saranno gli ex Ds ad essere pronti a lasciare? O meglio, a dare vita ad una nuova formazione politica? Certo sarebbero i più “accreditati” a non sopportare una segreteria firmata Matteo Renzi. Però occorre navigare a vista, perché con questa legge elettorale, se verrà votata, come è probabile, diventerebbe dura costituire un partito in grado di prendere sufficienti voti per contare in Parlamento. Ma il Pd non era nato proprio con quella idea, la "vocazione maggioritaria", che adesso Renzi prova ad attuare? E così gli ex Ds, per aver voluto troppo (trasformare il Pd in PDS), adesso potrebbero rischiare di non avere più nulla. E’ quello in cui spera il neo-segretario?

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M
Renzi ha portato via il partito ai 'santoni' del Pd che sostenevano Cuperlo.
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A
Era prevedibile... se ci pensi renzi ha pensato di trattenere cuperlo offrendogli la presidenza del pd proprio per evitare una divisione che si sta concretizzando
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